L’Ispettorato Nazionale del Lavoro mediante la Nota INL 17 settembre 2019 n. 8119 ha stabilito che nell’eventualità di tardiva regolarizzazione in sede amministrativa, a cui consegue condanna al pagamento di un’ammenda in sede penale, il contravventore può richiedere il rimborso della somma pagata in sede amministrativa.
Come noto, infatti, l’Ispettore che nel corso di un’attività ispettiva rilevi una contravvenzione, può ammettere il datore ad una regolarizzazione in sede amministrativa, nel termine di 30 giorni, tramite il pagamento di una somma pari al quarto del massimo dell’ammenda stabilita per la contravvenzione commessa (art. 21, c. 2, D.Lgs. 758/1994).
Motivo dell’espressione dell’INL il caso di un datore di lavoro che ha installato un impianto di videosorveglianza senza le necessarie autorizzazioni (art. 4 e 38 L. 300/1970) ed è stato condannato, in sede di regolarizzazione amministrativa, al pagamento di una somma di € 7.806,00. Avendo versato tale somma oltre il termine di 30 giorni, è stato condannato anche in sede penale al pagamento di un’ammenda di € 1.000: quindi, a seguito della Nota ha diritto alla restituzione della somma pagata in sede di regolarizzazione amministrativa.