20 MAGGIO 2019 – A seguito della pubblicazione della Circolare n. 7 del 6 maggio 2019, da parte dell’Istituto Nazionale del Lavoro, è necessario sottolinearne le evidenti criticità.
L’INL ha stabilito che i propri ispettori dovranno compiere:
- un accertamento sul merito del trattamento economico/normativo, realmente garantito ai lavoratori;
- non un accertamento connesso ad una formale applicazione del contratto collettivo nazionale del lavoro; e dovranno imporre al datore di lavoro:
- di applicare i trattamenti economici e normativi previsti dai contratti collettivi nazionali del lavoro “stipulati da organizzazioni sindacali dei datori di lavoro e dei lavoratori comparativamente più rappresentative sul piano nazionale” il tutto al fine di poter beneficiare degli sgravi normativi e contributi previsti dalle norme in materia di lavoro e legislazione sociale.
Appare evidente la volontà politica, prima che normativa, di cancellare dal sistema concertativo, le O.O SS. che non siano riconducibili ad un “monopolio” sindacale, individuato mediante un’artificiosa e impropria (in quanto generata non dal Parlamento con una norma specifica, nemmeno dal Ministero del Lavoro, ma mediante circolari da parte di Enti non deputati) definizione di realtà con maggiore rappresentatività comparata.
È chiaro come la valutazione di equivalenza dei CCNL non può essere incentrata esclusivamente sul mero dato retributivo, né si può imporre indebitamente un valore legale a specifiche (private) retribuzioni contrattuali, ignorando del tutto l’importanza, nell’eventuale computo, delle misure di welfare aziendale.
Il benessere del lavoratore, la qualità della vita in azienda e la produttività della stessa sono fattori determinati di un economia moderna.
Esautorare il valore del welfare aziendale e, di conseguenza, dei CCNL che ne hanno fatto un loro elemento cardine, equivale a disconoscere al contempo anni di interventi normativi da parte dello stesso Stato; interventi che andavano in direzione di un’incentivazione dell’adozione di misure di welfare ad integrazione del solo meccanismo retributivo.
Non è più possibile ignorare il disegno politico di omogeneizzazione del mondo del lavoro, di un appiattimento ai desiderata di un sistema sindacale di chiara caratura monopolistica, il quale spera di recuperare la centralità perduta cancellando qualsiasi forma di concorrenza.
Il CNAI intende agire nelle sedi competenti per il pluralismo sindacale e la tutela dell’aziende rappresentate.