L’INPS, all’interno del proprio messaggio n. 3449 del 24 settembre 2019, rendo noto che ha preso il via il progetto sperimentale “INPS per tutti”.
Si tratta di un’iniziativa che ha lo scopo di facilitare l’accesso alle prestazioni previdenziali ed assistenziali, supportando le attività dedicate ai soggetti più poveri ed emarginati, al fine di poter offrire loro supporto, individuare i loro bisogni e le eventuali prestazioni a loro spettanti.
L’attività dell’Ente si comporrà di una serie di progetti dedicati alle fasce più deboli, come, ad esempio:
- persone in stato di povertà assoluta, senza tetto o senza fissa dimora;
- abitanti di Comuni distanti dagli uffici dell’INPS;
- utenti non consapevoli dei propri diritti.
La rivoluzione copernicana dell’iniziativa è proprio quella per cui non sono i cittadini a contattare l’Istituto, ma è l’INPS a muoversi per primo, realizzando e gestendo una rete con le altre Istituzioni ed utilizzando procedure e strumenti di interoperabilità.
Il primo dei progetti riguarda il contrasto alla povertà e ne prenderanno parte le sedi INPS di Roma, Milano, Napoli, Bologna e Torino: iniziative a favore dei cittadini senza fissa dimora, con l’obiettivo di assicurare la diffusione del Reddito di cittadinanza e delle altre prestazioni erogate dall’INPS.
In programma anche collaborazioni con l’ANCI, i Comuni e le organizzazioni ed associazioni caritatevoli, che saranno formalizzate mediante stipula di protocolli/accordi quadro tra l’INPS (Direzioni regionali e/o di coordinamento metropolitano) e le singole Regioni o Comuni, all’interno dei quali saranno delineati i principi e le regole condivise in modo che, localmente, si assicuri e si conservi l’unicità degli obiettivi e l’uniformità dei comportamenti, dei processi e delle attività fondamentali.
I potenziali beneficiari del Reddito di cittadinanza o di altre prestazioni assistenziali saranno contattati nei luoghi in cui, generalmente, si riuniscono di sovente (mense, stazioni e terminal di viaggio delle principali città italiane), grazie ad unità mobili e gazebo con la presenza di personale dell’Istituto, assistenti sociali dei Comuni e volontari delle associazioni/federazioni convenzionate.