11 Dicembre 2019 – Dinanzi alle evidenti problematiche del nostro tempo, con particolare riferimento a quanto concerne il sistema produttivo e occupazionale, il Gruppo CNAI sta portando avanti un ambizioso progetto di cui si è fatta promotrice la Confederazione Generale dei Sindacati Autonomi dei Lavoratori, esemplificato dal motto “Lavoro è dignità e libertà”.
Nella giornata del 10 dicembre a Roma, in piazza Montecitorio, si è tenuta la prima grande mobilitazione di questo nuovo progetto, durante la quale sul palco si sono succeduti gli interventi di tutte le sigle coinvolte.
Si tratta, infatti, di un disegno di intenti all’interno del quale propugnare un’alleanza bilaterale tra lavoratori ed imprenditori (senza dimenticare pensionati e disoccupati).
Lo scopo dichiarato di una tale sinergia, animata da una sincera condivisione di valori e principi, è quello di rappresentare un polo di opinione e di progettualità per il dibattito politico-istituzionale.
Sotto la stella polare del recupero della centralità della persona nel tessuto produttivo, l’alleanza del lavoro è determinata a fornire, nel confronto politico e sociale, gli strumenti necessari per rivitalizzare il tessuto produttivo del Paese, troppo lungamente lasciato in balia di interessi di parte.
Armonizzare le attività di imprenditori, da una parte, e lavoratori dall’altra è possibile solo avendo coscienza della necessità di navigare tutti nella medesima direzione e verso la stessa meta, ovvero verso una ripresa solida e duratura della produttività come dell’occupazione.
Tra le prime ricette che le rappresentanze hanno deciso di portare avanti nelle sedi istituzionali, c’è senz’altro la riduzione del cuneo contributivo a carico delle imprese, con particolare attenzione per le PMI, ovvero per la categoria le cui esigenze sono risultate quasi sempre ignorate nelle sale consiliari.
A ciò si aggiunga, inoltre, la richiesta per un deciso taglio del cuneo fiscale a carico dei lavoratori, a cominciare dai redditi inferiori.
Il gruppo CNAI condividendo a pieno tali proposte, sostiene anche la cancellazione delle attuali forme di assistenzialismo.
Quest’ultimo, come noto, non risulta funzionale in alcun modo alla ripresa della produttività, anzi si presenta come nocivo, esacerbando l’emorragia di risorse dal bilancio dello Stato.
Dall’alleanza del lavoro viene, poi, perorata la causa di una radicale rimodulazione delle voci di spesa all’interno della Manovra in corso di elaborazione, richiedendo una maggiore attenzione per la piccola e media imprenditoria che verrebbe strangolata dalla serie di nuovi balzelli contenuti nella Legge di Bilancio attualmente in discussione.
Una volta che questi obiettivi preliminari saranno raggiunti, il CNAI è deciso a presentare nelle opportune sedi istituzionali, una nuova impostazione per quanto riguarda gli incentivi all’occupazione.
Infatti, constatando la natura cangiante e in continua evoluzione del mercato del lavoro, risulta ormai obsoleto considerare in maniera esclusiva come unico valido incentivo all’occupazione quello che prevede la sottoscrizione di un contratto a tempo indeterminato: piuttosto lo Stato dovrebbe incentivare l’acquisizione di competenze da parte del lavoratore, il quale avrebbe la possibilità di giocare un ruolo da protagonista all’interno del sistema produttivo.
In pratica, lo Stato dovrebbe privilegiare la stipula di contratti di media durata ma dalla forte propensione alla formazione continua del lavoratore.