Firmato, in data 22 ottobre 2019, dal Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, il Decreto ministeriale, concertato con i Comuni, che determina l’attivazione dei lavori di pubblica utilità che i beneficiari di Reddito di cittadinanza dovranno svolgere presso il Comune di residenza.
Mediante tale misura, nello specifico, i Comuni interessati potranno iniziare la progettazione e la definizione delle attività che i beneficiari del Reddito dovranno svolgere.
L’Ente comunale è il titolare dei Progetti Utili alla Comunità e può beneficiare della collaborazione di enti del Terzo Settore o di altri enti pubblici. I PUC potranno essere relativi all’ambito culturale, sociale, artistico, ambientale, formativo e di tutela dei beni comuni, ponendosi come propedeutici alla costruzione di una comunità migliore.
Il documento di prassi fissa il perimetro delle attività che possono essere realizzate: i percettori di Rdc, infatti, non possono svolgere attività in sostituzione di personale dipendente dall’ente pubblico proponente o dall’ente gestore nel caso di esternalizzazione di servizi o dal soggetto del privato sociale; alla stessa maniera non possono ricoprire ruoli o posizioni nell’organizzazione del soggetto proponente il progetto e non possono sostituire lavoratori assenti a causa di malattia, congedi parentali, ferie e altri istituti, né possono essere utilizzati per sopperire a temporanee esigenze di organico in determinati periodi di particolare intensità di lavoro.