Venerdì 5 aprile, l’Esecutivo ha dato il via libera all’attesa bozza del Decreto Legge che prevede misure urgenti per la crescita economica, altrimenti noto come “Decreto Crescita”.
Per quanto riguarda le novità contenute all’interno del provvedimento licenziato, è presente una sintesi nella nota emessa da Palazzo Chigi al termine del Consiglio dei Ministri.
Sgravi e incentivi fiscali
In ambito fiscale, la bozza del Decreto approvata ieri, introduce:
- la maggiorazione dell’ammortamento per i beni strumentali nuovi;
- la revisione della mini-IRES nel senso della sua semplificazione;
- la maggiorazione della deducibilità IMU dalle imposte sui redditi;
- modifiche alla disciplina del patent box;
- una nuova disciplina del credito di imposta per attività di ricerca e sviluppo e per il “rientro dei cervelli”;
- modifiche al regime dei forfetari;
- incentivi per la valorizzazione edilizia;
- una rivisitazione del “sisma bonus”;
- un nuovo regime fiscale per gli strumenti finanziari convertibili;
- norme in materia di banche popolari;
- modifiche alla disciplina degli incentivi per gli interventi di efficienza energetica e rischio sismico;
- incentivi alle aggregazioni d’imprese;
- una nuova disciplina per la vendita di beni tramite piattaforme digitali e fatturazione elettronica;
- l’estensione della definizione agevolata delle entrate regionali e degli enti locali;
- il credito d’imposta per le commissioni riferite a pagamenti elettronici da parte di distributori di carburante;
- misure di sostegno allo sviluppo dell’attività dei liberi professionisti e per l’assunzione di personale nelle Regioni a statuto ordinario e nei Comuni;
- un piano di grandi investimenti nelle zone economiche speciali e nelle aree di crisi complessa, con particolare riferimento a Veneto e Campania.
Disposizioni per il rilancio degli investimenti privati
Sul fronte del rilancio degli investimenti privati, si introducono:
- una garanzia statale funzionale allo sviluppo della media impresa;
- norme per la semplificazione della gestione del fondo di garanzia per le piccole e medie imprese;
- il rifinanziamento del fondo di garanzia per la prima casa;
- modifiche alla “nuova Sabatini”;
- misure di sostegno alla capitalizzazione delle imprese e sui tempi di pagamento tra le imprese, norme per lo sblocco degli investimenti nel settore idrico nel Sud;
- la previsione di nuove dismissioni immobiliari enti territoriali;
- norme in materia di cartolarizzazioni;
- agevolazioni a sostegno di progetti di ricerca e sviluppo per la riconversione dei processi produttivi nell’ambito dell’economia circolare;
- la definizione delle società di investimento semplice (Sis);
- semplificazioni per la definizione dei patti territoriali e dei contratti d’area;
- norme per la creazione di nuove imprese “a tasso zero” e per la trasformazione digitale;
- contributi ai Comuni per interventi di efficientamento energetico e sviluppo territoriale sostenibile.
Norme per la tutela del made in Italy
Al fine di tutelare e promuovere il made in Italy, si prevede l’introduzione di:
- norme per il contrasto all’italian sounding;
- incentivi al deposito di brevetti e marchi;
- marchio storico di interesse nazionale.