In questi giorni il Governo sta affrontando la questione della proroga della Cassa integrazione (forse fino a fine anno) e contestualmente della proroga del divieto dei licenziamenti per giustificato motivo oggettivo per il medesimo periodo.
Da una recente indagine del Centro Studi CNAI sulle aziende associate, emerge un malcontento diffuso legato ad una sostanziale contrarietà soprattutto da parte delle PMI a tale proroga, ritenendo invece più utile un intervento radicale a sostegno della ripresa economica delle imprese medesime mediante defiscalizzazione, riduzione del costo del lavoro e consistenti contributi a fondo perduto.
Infatti il prolungamento di tali misure (nate nel periodo di lockdown come necessità emergenziale) non favorisce la ripresa e, dunque, l’occupazione, ma rimanda solamente nel tempo il problema che invece dovrebbe essere affrontato immediatamente.
Oltretutto, per le imprese la Cassa integrazione dei propri dipendenti comporta comunque una spesa in quanto restano a loro carico le voci accessorie della retribuzione medesima (come ad esempio la 13° e 14° mensilità, le ferie, il TFR e così via), che dovranno essere successivamente corrisposte ai lavoratori.
Anche sul fronte dei lavoratori vi sono incertezze in quanto, come noto, la Cassa integrazione non è stata ancora erogata a migliaia di dipendenti e le PMI non possono anticiparla essendo già in grande difficoltà per fronteggiare la ripresa delle attività senza alcun concreto sussidio economico.
Inoltre anche i lavoratori che ne hanno già beneficiato, lamentano il disagio di una grave carenza economica a causa dell’esiguità (per i meccanismi di calcolo della Cassa integrazione) della retribuzione percepita, nemmeno lontanamente proporzionale ai contributi versati dalle aziende per ciascun dipendente.
In conclusione, sintetizza il Presidente del CNAI, “la proroga della Cassa integrazione accompagnata al divieto di licenziamenti rischia di contribuire a far chiudere definitivamente migliaia di piccole imprese che sono sopravvissute al COVID-19 ma non sopravvivranno alle annunciate misure del Governo”.