A tal riguardo, è bene chiarire cosa si intenda, oggi, per “green jobs“, al fine di chiarire, a quanti più possibile, la natura del lavoro del presente e del futuro, sia per supportare la domanda che dell’offerta sul mercato de lavoro.
Preliminarmente c’è da sottolineare che le occupazioni verdi sono un gruppo occupazionale che ha un trend di crescita previsto, di enorme potenzialità: sia dal punto di vista meramente numerico che da quello delle ramificazioni delle tipologie.
Nella fase storica attuale, convenzionalmente, i prototipi di queste particolari attività sono riconducibili alle dieci definite dall’UNEP (United Nations Environment Program), l’agenzia delle Nazioni Unite operante nel campo della tutela dell’ambiente.
La lista presenta una notevole varietà: infatti si va dalle professionalità particolarmente qualificate in ambito di efficienza energetica (legate alla produzione da fonti rinnovabili o ad alta efficienza), al manager ambientale (che analizza e valuta i punti deboli, le possibili falle nonché i rischi cui l’impresa potrebbe essere esposta), passando per chi si occupa dell’attitudine green nel mondo scolastico e dell’infanzia.
Dalla lista si evince, infine, come non vi siano presenti solo nuovi mestieri, generati ex novo dall’evoluzione etica e tecnica, ma anche di trasformazioni di mestieri tradizionali, evidenziando come il mercato si stia evolvendo sotto i nostri occhi.