Pubblicata Nota ISTAT il 5 aprile 2019
L’ISTAT, come di consueto ha reso disponibile la nota flash sull’andamento dell’economia italiana. Nello specifico l’Istituto Nazionale di Statistica ha pubblicato la nota mensile sull’andamento dell’economia per quanto concerne il mese di marzo 2019.
Relativamente al quadro internazionale, per l’ISTAT, sono confermate le prospettive incerte riconducibili da un lato ad una Brexit ancora incerta, dall’altro al negoziato tra Stati Uniti e Cina, i cui risvolti non garantiscono la non prossima l’introduzione di nuove misure protezionistiche (e relativi risvolti sull’economia internazionale).
Il gigante asiatico, principale driver della crescita internazionale nei mesi precedenti, continua a palesare segni di rallentamento sebbene, contrariamente alle attese, a marzo le prospettive per il settore manifatturiero sono cresciute per la prima volta da quattro mesi.
D’altro canto, nei primi mesi dell’anno, anche l’economia americana ha registrato segnali di raffreddamento. Dopo un 2018 di crescita, determinata dalla politica fiscale di Trump, l’economia americana ha registrato un forte calo della fiducia dei consumatori.
Relativamente alla situazione italiana, sebbene ci siano stati alcuni segnali positivi, i dati congiunturali riportati dalla nota mensile ISTAT sull’andamento dell’economia nel mese di marzo 2019 mostrano una fase di debolezza dell’economia italiana. Dopo quattro mesi di cali successivi, l’indice della produzione industriale segna un marcato aumento a gennaio (+1,7% rispetto a dicembre 2018).
In materia di mercato del lavoro continua la fase di stabilità.
Nel trimestre dicembre-febbraio il numero di occupati è rimasto stabile nonostante una diminuzione dei dipendenti a termine (-0,6%) ma con un aumento dei di quelli permanenti (+0,2%). Stabile anche il tasso di disoccupazione rispetto ai livelli del trimestre precedente (10,7%, superiore di un decimo rispetto al mese precedente).
L’Inflazione, a marzo 2019, si è assestata all’1% annuo e rimane il differenziale inflazionistico a favore dell’Italia. Sempre in calo, invece, la fiducia sia delle imprese sia dei consumatori.