L’Agenzia delle Entrate, mediante il Provvedimento n. 4984, del 28 febbraio 2019, chiarisce le procedure di attuazione del credito d’imposta per l’acquisto o l’adattamento degli strumenti con cui si procede alla memorizzazione elettronica e alla trasmissione telematica all’AE dei dati dei corrispettivi giornalieri (altrimenti noti come “misuratori fiscali”).
Il beneficio, secondo quanto sancito dall’art. 2, co. 6-quinquies, D.Lgs. n. 127/2015, prevede un contributo pari al 50% della spesa affrontata, con un tetto massimo di 250 euro in caso di acquisto e di 50 euro in caso di adattamento. Si ricorderà, infatti, che a partire dal 1° gennaio 2020 i soggetti impegnati nel commercio al dettaglio dovranno memorizzare e trasmettere alla fiscalità generale in via telematica, i dati dei corrispettivi giornalieri, che risulta poi anticipata al 1° luglio 2019 per gli esercenti con un volume d’affari superiore a 400 mila euro.
L’abbuono sarà concesso all’esercente sotto forma di credito d’imposta, utilizzabile in compensazione mediante modello F24, a partire dalla prima liquidazione periodica dell’IVA successiva al mese in cui è stata registrata la fattura relativa all’acquisto o all’adattamento del misuratore fiscale.
Al fine di poterne godere, bisogna che il corrispettivo del misuratore sia stato versato ricorrendo ad una modalità tracciabile.
Quindi, il pagamento potrà avvenire tramite:
– assegni, bancari e postali, circolari e non,
– vaglia cambiari e postali,
– addebito diretto,
– bonifico bancario o postale,
– bollettino postale,
– carte di debito, di credito, prepagate,
– altri strumenti di pagamento elettronico disponibili, con addebito in conto corrente.
Il credito bisogna sia riportato nella dichiarazione dei redditi dell’anno d’imposta in cui è stata sostenuta la spesa e nella dichiarazione degli anni d’imposta successivi, fino a quando se ne conclude l’utilizzo